Segnali di netta ripresa per il commercio estero

Segnali di netta ripresa per il commercio estero
comunicati stampa nazionale

Segnali di netta ripresa per il commercio estero

Segnali di netta ripresa per il commercio estero

A giugno surplus in crescita di 531 milioni rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Export e import in calo (-12,2 e -15,6%), ma molto meno dei di aprile e maggio, mntre su base mensile crescono rispettivamente del 16,1 e del 14,4%.

Nel giugno scorso l'Istat stima che il saldo commerciale dell'Italia aumenti di 531 milioni di euro (da +5.701 milioni a giugno 2019 a +6.232 milioni a giugno 2020). Al netto dei prodotti energetici è pari a +7.761 milioni di euro (era +8.891 milioni a giugno 2019).

Per quanto riguarda i flussi commerciali, l'Istat stima una crescita congiunturale per entrambi, più intensa per le importazioni (+16,1%) che per le esportazioni (+14,4%). L'incremento su base mensile dell'export è dovuto agli aumenti delle vendite sia verso i mercati extra Ue (+15,6%) sia verso l'area Ue (+13,3%). Nel secondo trimestre 2020, malgrado la crescita a maggio e giugno, la variazione rispetto al trimestre precedente resta ampiamente negativa sia per l'export (-24,8%) che per l'import (-21,8%), a causa del forte calo registrato ad aprile. A giugno 2020 l'export registra ancora un'ampia flessione su base annua (-12,1%), ma in netta e progressiva attenuazione rispetto a maggio (-30,4%) e aprile (-41,5%); la contrazione è più marcata verso l'area extra Ue (-15,1%) rispetto a quella Ue (-9,2%). La flessione dell'import è più ampia (-15,6%) ma anch'essa in evidente ridimensionamento (era -35,2% a maggio), ed è sintesi del calo degli acquisti da entrambi i mercati, più marcato dall'area extra Ue (-17,9%) rispetto all'area Ue (-13,8%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla flessione tendenziale dell'export si segnalano prodotti petroliferi raffinati (-62,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-24,9%), macchinari e apparecchi n.c.a. (-8,4%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-9,4%) e autoveicoli (-20,5%). In aumento su base annua le esportazioni di computer, apparecchi elettronici e ottici (+12,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+2,3%).

Su base annua, i Paesi che contribuiscono maggiormente alla caduta dell'export sono Stati Uniti (-22,4%), Spagna (-21,7%), Francia (-9,7%), Regno Unito (-11,2%) e Paesi Opec (-17,1%). In aumento le vendite verso Svizzera (+4,7%), Belgio (+7,5%) e Giappone (+8,1%). Nei primi sei mesi dell'anno, la flessione tendenziale dell'export (-15,3%) è dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (-20%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-14%), autoveicoli (-32%), articoli in pelle escluso abbigliamento e simili (-28,4%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-22%).

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