Diminuzione Iva “lieve e temporanea”, dubbi nella maggioranza

Diminuzione Iva “lieve e temporanea”, dubbi nella maggioranza
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Diminuzione Iva “lieve e temporanea”, dubbi nella maggioranza

Diminuzione Iva "lieve e temporanea", dubbi nella maggioranza

Abbassare l'Iva, fare scendere i prezzi affinché possano risalire i consumi. Il premier Giuseppe Conte conferma l'idea, ma precisa: "nessuno ha una ricetta pronta, siamo in una condizione di incertezza e dobbiamo mantenerci flessibili", cercando di capire cosa accadrà davvero nei prossimi mesi.

L'inquilino di Palazzo Chigi sa bene che un calo dell'Iva, in termini di mancato gettito, costerebbe caro alle entrate dello Stato. E' per questo che al Ministero dell'Economia e a Bankitalia reagiscono con i piedi di piombo. "Serve una visione ampia, non imposta per imposta", sottolinea il governatore Ignazio Visco. Ma la soluzione, rassicura Conte, potrebbe essere un "lieve intervento momentaneo": magari abbassando l'imposta al valore aggiunto solo su alcuni settori, quelli più colpiti dalla crisi come ristorazione e spettacoli.

Nel disegnare l'abbassamento delle aliquote, poi, entra in gioco uno dei cavalli di battaglia del premier-avvocato: il piano 'cashless' per i pagamenti digitali per il contrasto al nero. Una delle ipotesi, presentata in passato ma poi rimasta sulla carta, sarebbe di far pagare meno soltanto se si utilizza una carta, o comunque un sistema tracciabile. "Sarebbe una modalità incentivante, dolce e gentile per attivare il piano di pagamento digitale", dice il capo dell'esecutivo, sottolineando: "su questo sono testardo".

L'eventuale abbassamento dell'Iva, che in Germania sarà realtà già da luglio, non vede la maggioranza italiana compatta. Il M5S, con la viceministra all'Economia Laura Castelli, sembra favorevole: "Avevamo già lavorato ad alcune simulazioni nei mesi scorsi, saremmo pronti ad intevenire anche subito – spiega – ma la sede più corretta è sicuramente la prossima legge di Bilancio, facendo scattare l'intervento dal prossimo 1 gennaio 2021, con un orizzonte di due anni". Antonio Misiani, viceministro nominato dal Pd, parla però di un'operazione "decisamente complessa". Abbassare anche di pochi punti percentuali l'Iva, in effetti, rischia di far mancare all'erario diversi miliardi di introito. Anche Luigi Marattin, deputato di Italia viva, non è convinto: sottolinea, anzi, che sarebbe più urgente un intervento sul costo del lavoro. Chi invece non ha dubbi sulla bontà di un'Iva più leggera, oltre naturalmente a Confcommercio, è il leader della Lega Matteo Salvini: "ogni taglio delle tasse avrà l'appoggio della Lega", dice. Restano freddi, invece, in Forza Italia: l'idea viene liquidata da Mara Carfagna come "un numero ad effetto".

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