Bella: “Iva giù per sei mesi o misura poco efficace”

Bella: “Iva giù per sei mesi o misura poco efficace”
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Bella: “Iva giù per sei mesi o misura poco efficace”

Bella: "Iva giù per sei mesi o misura poco efficace"

Il taglio dell'Iva che ha in mente il Governo dovrebbe durare almeno "sei mesi" per dare una vera spinta ai consumi e dare "un impulso alla fiducia importante" e interessare l'aliquota che va dal 5 al 10%. Ne è convinto il direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, per il quale “le misure temporanee hanno per loro natura un impatto limitato, perché coloro a cui sono indirizzate non percepiscono la misura come un cambio di prospettiva, e quindi da una parte il costo di adeguamento alla nuova realtà dall'altro l'assenza di una prospettiva di cambiamento rischierebbe di rendere inutile o comunque molto poco efficace la misura". Per Bella, il problema oggi è che "noi tutti stiamo facendo congetture in materia di Iva ma non abbiamo la più pallida idea di cosa abbiano in testa il premier e i ministri competenti. Non ho sentito dire tagliare di X punti questa aliquota per un tot di tempo. Non sappiamo nulla", ha tagliato corto.

Ma ripassiamo i numeri: "l'Iva sui consumi – dice il direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio – ammonta a circa 107 miliardi. Di questi, 3,2 miliardi vengono dall'aliquota al 4%, quella su alcuni beni alimentari; 30 miliardi dall'aliquota ridotta al 10%, quindi tutta l'area turismo e altro; e oltre 73 miliardi arrivano poi dall'aliquota standard che sta attualmente al 22%". E ragiona: "un punto di aliquota standard vale 3,4-3,5 miliardi, quindi tre punti di riduzione, ad esempio dal 22 al 19 per cento, assomigliano a quei 10 miliardi di cui ha scritto qualche giornale. Se pensiamo a un arco temporale breve di un paio di mesi, giusto per dare fiato ai consumi, la manovra costerà sicuramente di meno ma avrà un impatto minore perché non cambiano le aspettative degli operatori". Ovvero: "non c'è una vera riduzione di imposte – spiega Bella – per cui a parità di salari e stipendi i prezzi si abbassano strutturalmente di un maggiore reddito disponibile e quindi consumo di più. Al massimo io posso anticipare qualche acquisto".

Se invece si fa un'operazione su sei mesi "come ha fatto la Germania – ha proseguito – agendo sull'aliquota dal 10 al 5%, quindi dalla carne e il pesce ai servizi turistici passando per la ristorazione, gli alberghi e l'elettricità, con un costo di 7,5 miliardi probabilmente si otterrebbe un valore e un impulso alla fiducia più importante". Quindi, riassumendo,Bella indica due aspetti per rendere efficace una manovra, per quanto temporanea: non deve essere di troppo corto respiro temporale, "sei mesi come ha fatto la Germania andrebbe bene" e dovrebbe essere concentrata su una fascia di aliquota in modo tale che "la riduzione di prezzo sia percepibile".

Il direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio conclude con un'osservazione: "in questo difficile momento storico noi dovremmo pensare al futuro a riforma fiscale e non a giocare con le aliquote di una singola imposta. E poi oggi chi può pagare le tasse deve farlo perché le risorse servono per sostenere coloro che hanno perso il 90% del reddito", si dovrebbero quindi potenziare gli indennizzi "mentre chi in questo periodo non ha perso un euro di reddito non dovrebbe avere lo sconto dal 22 al 10% o dal 10 al 5%".

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