Bce: pmi italiane le più penalizzate in Europa

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Bce: pmi italiane le più penalizzate in Europa

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Le pmi italiane hanno pagato il conto più salato della crisi da coronavirus. E' quanto emerge dal Bollettino economico della Bce. In particolare, spiegano gli esperti dell'istituto di Francoforte, la contrazione del fatturato "è stata più brusca" in Italia rispetto ad altri Paesi dell'Eurozona. Più in generale, il Bollettino segnala che le pmi dell'area dell'euro hanno segnalato una contrazione del fatturato per la prima volta dall'inizio del 2014. In termini di percentuali nette, la variazione del fatturato riportata dalle imprese è stata pari al -2 per cento per l'insieme dell'area dell'euro. Il deterioramento è stato diffuso, nonostante alcune differenze tra Paesi. "La flessione più brusca si è registrata in Italia, seguita da Slovacchia, Grecia e Spagna, mentre in Germania e Francia una percentuale netta molto più esigua di pmi ha indicato un aumento del fatturato", si legge nel Bollettino.

Su un piano più generale, "la contrazione causata dal Covid-19 è stata eterogenea nei vari Paesi e nei diversi settori. Fra le maggiori economie dell'area dell'euro si è registrato un calo dell'attività economica più marcato in Francia, Italia e Spagna che in Germania e nei Paesi Bassi". Nel complesso, "l'impatto delle misure di chiusura si è tradotto in una marcata contrazione della produzione industriale nell'area dell'euro, che a marzo 2020 ha subito una flessione senza precedenti dell'11,3 per cento rispetto al mese precedente e del 3,3 per cento nel primo trimestre del 2020 rispetto a quello precedente".

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