Federalberghi e Confcommercio esprimono il proprio dissenso rispetto ai contenuti del piano di utilizzo della tassa di soggiorno predisposta dall’amministrazione comunale di Ragusa “Chiesto un incontro prima del sì al bilancio di previsione”

Federalberghi e Confcommercio esprimono il proprio dissenso rispetto ai contenuti del piano di utilizzo della tassa di soggiorno predisposta dall’amministrazione comunale di Ragusa “Chiesto un incontro prima del sì al bilancio di previsione”
dibennardo presidente federalberghi ragusa

Federalberghi e Confcommercio esprimono il proprio dissenso rispetto ai contenuti del piano di utilizzo della tassa di soggiorno predisposta dall’amministrazione comunale di Ragusa “Chiesto un incontro prima del sì al bilancio di previsione”

Federalberghi, unitamente a Confcommercio provinciale, e alla sezione cittadina dell’Ascom di Ragusa, esprime il proprio dissenso rispetto ai contenuti del piano di utilizzo della tassa di soggiorno per come è stata predisposta dall’amministrazione comunale a palazzo dell’Aquila. “Non comprendiamo neppure come mai – sottolineano il presidente di Federalberghi, Rosario Dibennardo, il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, e il presidente sezionale Danilo Tomasi – l’assessore comunale al Bilancio, Raimonda Salamone, avrebbe dichiarato in commissione che, sulla questione, non c’era bisogno di prendere atto delle ragioni dell’osservatorio permanente sulla tassa di soggiorno trattandosi di un parere consultivo. Potremmo a nostra volta ribadire che, proprio perché si tratta di un organismo consultivo, lo stesso andrebbe consultato prima di qualsivoglia decisione in merito. Ad ogni modo, abbiamo già chiesto per le vie brevi di essere ascoltati dall’amministrazione comunale, naturalmente prima che il bilancio di previsione sia approvato, per verificare quali sono i margini attraverso cui potere modificare un piano di utilizzo della tassa che non ci soddisfa affatto. Ricordiamo che le associazioni di categoria sono rappresentative delle imprese che hanno un contatto diretto con i turisti e con i visitatori e si trovano spesso a dover giustificare, in termini di servizi pubblici resi, il pagamento della tassa di scopo in questione”.

Ragusa, 25 settembre 2018

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